Atari, il gioco sono io (1983)

L'articolo qui presentato fa parte dell'Archivio Storico di Quattro Bit ed è tratto dalla rivista TV Video n. 21 (settembre 1983) pp. 42-43, fonte: Retroedicola

[Con una citazione presa dai Matia Bazar, questo testo di TV Video presenta la nuova versione dell'Atari VCS, apparsa sul mercato italiano nell'estate del 1983 in seguito alla creazione della filiale locale di Atari; questo modello fu il primo a presentare la dicitura "2600" visibile sulla scocca anteriore e, dato il suo colore completamente nero, è ricordato dagli appassionati come "Darth Vader". Per il passaggio da Melchioni a Atari Italia, la riduzione del prezzo della console e altre informazioni collaterali, si legga l'intervista a Giovanni Capparella che abbiamo presentato nel 2015. Per il periodo 1983-1984 e la creazione di Atari International Italy, si legga invece l'intervista a Bennet Goldberg del 2019.  L'Atari 5200, nominato più volte nel corso dell'articolo, non è mai stato commercializzato in Italia.]

IL GIOCO SONO IO


Dalla Atari, una versione aggiornata della famosissima consolle 2600: ripeterà il successo della prima?

Videogioco: Atari 2600
Costruttore: Atari Inc, Sunnyvale CA 94086 USA
Distributore per l'Italia: Atari International Italy Inc, Via Milano 16 - 20090 Redecesio di Segrate (Mi)
Garanzia: 12 mesi
Prezzo medio di mercato iva compresa: 300.000 con una cassetta in dotazione

di Stefano Belli

La sala è nel completo silenzio. Due avversari si contendono il predominio strategico nel "Go", un gioco orientale nelle quali le sorti della partita sono indecise fino all'ultimo, per i continui rovesciamenti a ogni mossa. Finalmente, viene il momento nel quale un giocatore assume il definitivo controllo e l'esito della partita è definito. C'è un nome per quel magico momento, il momento dello scacco matto. È "Atari".

Dieci anni fa, in California

Osservando la storia dell'Atari, bisogna veramente dire che l'azienda americana ha fatto "scacco matto": in pochi anni (l'Atari è stata fondata nel 1972 da un certo Nolan Bushnell, appassionato di giochi e computer, che inventò il ping pong elettronico e diede origine, senza rendersene conto, a un nuovo settore dell'elettronica di consumo) sono stati venduti qualcosa come 10.000.000 di consolle 2600 e un numero incredibilmente alto di cassette, con i best-seller di genere spaziale.


Nel frattempo, la concorrenza si è organizzata e sono nati numerosi videogiochi altamente concorrenziali, forse anche più aggiornati. La contromossa dell'Atari (è un gioco, no?) si chiama 5200, una buona consolle che è stata presentata in USA e che, secondo la casa, è il massimo nel campo dei videogiochi televisivi, per possibilità di utilizzazione e resa audiovisiva. Ma questo non significa la morte del 2600, anzi. La tradizionale consolle Atari ha subito un ritocco, quasi esclusivamente estetico e viene dotata dei nuovi comandi a cloche tipo joystick.

Questa prova è nata in un caldo pomeriggio di luglio, in una di quelle giornate passate in casa alla ricerca di un po' di fresco. Una rapida doccia, persiane socchiuse per sbarrare l'ingresso al caldo e una consolle 2600 nuova di fabbrica per sconfiggere l'afa e la noia.

Tutto nuovo, anzi no

Lo hanno definito "new look", ma basta uno sguardo per capire che le modifiche sono minime: l'impostazione resta la stessa, le possibilità anche, ma ora il tutto è più moderno e piacevole, rifinito in nero.

L'apparecchio, leggerissimo, è completamente realizzato in materiale plastico; un pannellino inclinato verso l'utilizzatore ospita i comandi. Questi sono essenziali: interruttore generale, commutatore per TV b/n-colore, selettore di gioco, ripristino del gioco. Al centro del pannello, l'apertura per l'inserimento della cartuccia; manca un'utile spia di accensione.


Altri comandi sono collocati sul retro, insieme alle prese, con indicazioni relative ricavate direttamente sullo stampo di plastica, e quindi non molto leggibili. Ci sono due commutatori di difficoltà, separati per i giocatori, un tasto per il canale d'uscita (2/3); le prese comprendono due connettori multipli per i comandi a distanza, e un minijack al quale va collegato l'alimentatore esterno (il che spiega la leggerezza incredibile della consolle) che garantisce il minimo di disturbi possibile.

Per il collegamento al televisore c'è un cavo che esce direttamente, e non sono previste duplicazioni di ingresso/uscita né commutatori esterni. Sarà necessario quindi cambiare ogni volta il collegamento per passare da visione dei programmi TV a videogiochi e viceversa, con problemi per chi ha installazioni fisse.

Con la consolle sono forniti due comandi a cloche tipo joystick, adatti a un gran numero di giochi; esistono comunque altri tre diversi comandi (tastiera, manopola e tastiera a tocco) per le differenti cassette. I joystick si manovrano abbastanza bene; la sensibilità è buona.

Una biblioteca... nazionale

Uno dei punti di forza del sistema Atari è la "biblioteca" dei titoli disponibili, che comprende una cinquantina di titoli ed è destinata ad ampliarsi ulteriormente: c'è più o meno tutto il patrimonio di videogames esistente, in versione 2600, se si considera anche la produzione dei costruttori "indipendenti".

I titoli comprendono giochi classici di battaglie (Air Sea Battle, una battaglia aereo navale, Warlords, combattimento di cavalieri, Outlaw, pistoleri del west) e di guerre stellari (Star Raiders, Defender, Asteroids, Missile Command, Space Invaders, Phoenix, Space War e tanti altri), di ragionamento (scacchi, dama e tic tac toe), di abilità (i famosi Breakout, Pac-Man e Ms Pac-Man, il Video Pinball e numerosi altri), di sport (praticamente tutti i più importanti, dal calcio al baseball, pallavolo, golf), di corse automobilistiche (tre diverse cassette), tre giochi per bambini e infine quelli di avventura, con E.T., i Predatori dell'Arca Perduta e altri.


Tutte queste cassette, con le possibili varianti di gioco e di difficoltà, permettono di accontentare le esigenze degli appassionati. Grafica e sonoro sono di buon livello, anche se i modelli dell'ultima generazione sono più dotati ed entusiasmanti; alcuni giochi sono di impostazione tradizionale, un po' banali, ma le cassette uscite recentemente presentano una grafica più curata. Il tennis, per esempio, ora è più realistico, con i giocatori inquadrati come nelle telecronache, dall'alto e con la rete a tutta larghezza (questo gioco appartiene alla serie "Real Sports").

Per i giocatori esperti, in cerca sempre di nuove emozioni, il 2600 potrebbe essere un po' limitato: per questi, il nuovo 5200 sarà l'apparecchio ideale (e un adattatore permetterà di utilizzare il software del 2600). Per chi inizia, e vuole un videogame senza troppe complicazioni, questa consolle è invece perfetta. Biblioteca molto vasta, utilizzazione semplice, prezzo contenuto: non è strano che dell'Atari 2600 siano stati venduti oltre 10 milioni di esemplari in tutto il mondo.

Le prestazioni della macchina sono interessanti, anche se grafica, sonoro e possibilità di situazioni sono superiori nei modelli concorrenti dell'ultima generazione, che hanno avuto il vantaggio di apparire ben dopo l'Atari: ma l'Atari ha pensato anche ai giocatori incalliti e il nuovo modello 5200, sulla carta, promette mirabilie. In ogni caso, il 2600 si propone come consolle da confrontare per il rapporto qualità/prezzo.

Videogioco ATARI 2600

Estetica: 8,5
Linea aggiornata sulla base della precedente

Costruzione: 7,5
Tesa al massimo rapporto qualità/prezzo

Versatilità: 8
Ampia disponibilità di titoli, originali e di produttori indipendenti

Utilizzazione: 8,5
Semplice anche per i meno esperti

Prezzo: 8
Uno dei punti di forza del sistema

* * *

Modifiche rispetto alla versione cartacea:
ERRATA CORRIGE
nel "Go" un gioco orientale nel "Go", un gioco orientale 
ad ogni mossa a ogni mossa 
nel '72 nel 1972 
di consolle 2600, e un numero di consolle 2600 e un numero 
e secondo la casa e che, secondo la casa, 
giochi televisi giochi televisivi 
ed infine e infine 
ed altri e altri 
predatori Predatori 
sonori sonoro 
incalliti, e il nuovo modello incalliti e il nuovo modello 


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